Mileage
5,000 km
Gearbox
Manual
First registration
08/1980
Fuel type
Gasoline
Power
82 kW (111 hp)
Seller
Dealer
Basic Data
- Body type
- Off-Road/Pick-up
- Type
- Used
- Drivetrain
- 4WD
- Seats
- 4
- Doors
- 2
Vehicle History
- Mileage
- 5,000 km
- First registration
- 08/1980
Technical Data
- Power
- 82 kW (111 hp)
- Gearbox
- Manual
- Engine size
- 4,228 cc
- Gears
- 3
- Cylinders
- 6
Energy Consumption
- Fuel type
- Gasoline
Equipment
- Comfort & Convenience
- Leather seats
Colour and Upholstery
- Colour
- Blue
- Upholstery colour
- Black
- Upholstery
- Full leather
Vehicle Description
Il nome riassume il temperamento di una delle Jeep CJ più iconiche. Nata come versione sportiva a tiratura limitata nel 1970, entra poi regolarmente a listino e accompagna questo modello fino alla sua uscita di scena, avvenuta nel 1986.
Se pensate che il nome Renegade sia nato con la Suv compatta presentata dalla Jeep, oggi parte del gruppo Stellantis, nel 2014 siete… fuoristrada. Accompagna infatti la storia della Casa americana da oltre cinquant’anni, precisamente dal 1970, quando l’allora Kaiser Jeep Corporation viene acquisita dall’American Motors Corporation. Un’operazione fortemente voluta dal presidente della AMC, Roy D. Chapin Jr., il quale intende dare nuovo impulso e vigore al marchio. Proprio in quell’anno viene introdotta, sull’onda dell’interesse suscitato dalla 462, primo tentativo di proporre una CJ-5 sportiveggiante, la serie speciale Renegade I, prodotta in numero limitato. La dotazione comprende il motore Dauntless V6 di 3,7 litri da 160 CV (unità di origine Buick e proposto come optional dal 1965), il cambio manuale a tre marce, i cerchi in lamiera verniciati di bianco 15x8, il rollbar e ovviamente le decal sul cofano motore. Il successo è notevole e il lotto di esemplari prodotti è presto esaurito.
Appena 600 esemplari - Nel 1971 si replica con la Renegade II, costruita secondo le fonti più accreditate in 600 unità, così suddivise in base al colore: 200 Mint Green, 200 Baja Yellow e 200 Riverside Orange - Big Bad Orange. L’anno seguente la CJ-5 (Civilian Jeep) beneficia di numerosi aggiornamenti. A partire dai nuovi motori AMC: il sei cilindri in linea di 3802 cc da 101 CV (montato di serie), un altro sei cilindri di 4228 cc da 112 CV e un V8 di 4979 cc da 152 CV, entrambi optional. L’adozione di questi propulsori richiede l’aumento del passo, che impone modifiche sia al cofano sia ai parafanghi anteriori. Incrementate anche la carreggiata anteriore (da 1225 a 1308 mm) e quella posteriore (da 1225 a 1270 mm). Nuovi anche lo sterzo, ora a circolazione di sfere, l’impianto di riscaldamento, la frizione maggiorata e il gruppo di rinvio Dana 20. La Renegade, pur rimanendo una serie limitata, perde la numerazione romana; la dotazione di serie prevede il V8 di 4979 cc (304 cid), il rollbar, il differenziale Trac-Lok, i cerchi in lega American Racing con pneumatici H78x15, la piastra di protezione al serbatoio, amperometro e manometro olio, la panchetta posteriore, i codolini ai passaruota, la palpebra superiore della plancia imbottita, la ruota di scorta fissata posteriormente, le decals ecc. In realtà molti sono accessori a pagamento di fatto obbligatori. Le livree a catalogo sono Renegade Yellow, Orange e Plum.
Se pensate che il nome Renegade sia nato con la Suv compatta presentata dalla Jeep, oggi parte del gruppo Stellantis, nel 2014 siete… fuoristrada. Accompagna infatti la storia della Casa americana da oltre cinquant’anni, precisamente dal 1970, quando l’allora Kaiser Jeep Corporation viene acquisita dall’American Motors Corporation. Un’operazione fortemente voluta dal presidente della AMC, Roy D. Chapin Jr., il quale intende dare nuovo impulso e vigore al marchio. Proprio in quell’anno viene introdotta, sull’onda dell’interesse suscitato dalla 462, primo tentativo di proporre una CJ-5 sportiveggiante, la serie speciale Renegade I, prodotta in numero limitato. La dotazione comprende il motore Dauntless V6 di 3,7 litri da 160 CV (unità di origine Buick e proposto come optional dal 1965), il cambio manuale a tre marce, i cerchi in lamiera verniciati di bianco 15x8, il rollbar e ovviamente le decal sul cofano motore. Il successo è notevole e il lotto di esemplari prodotti è presto esaurito.
Appena 600 esemplari - Nel 1971 si replica con la Renegade II, costruita secondo le fonti più accreditate in 600 unità, così suddivise in base al colore: 200 Mint Green, 200 Baja Yellow e 200 Riverside Orange - Big Bad Orange. L’anno seguente la CJ-5 (Civilian Jeep) beneficia di numerosi aggiornamenti. A partire dai nuovi motori AMC: il sei cilindri in linea di 3802 cc da 101 CV (montato di serie), un altro sei cilindri di 4228 cc da 112 CV e un V8 di 4979 cc da 152 CV, entrambi optional. L’adozione di questi propulsori richiede l’aumento del passo, che impone modifiche sia al cofano sia ai parafanghi anteriori. Incrementate anche la carreggiata anteriore (da 1225 a 1308 mm) e quella posteriore (da 1225 a 1270 mm). Nuovi anche lo sterzo, ora a circolazione di sfere, l’impianto di riscaldamento, la frizione maggiorata e il gruppo di rinvio Dana 20. La Renegade, pur rimanendo una serie limitata, perde la numerazione romana; la dotazione di serie prevede il V8 di 4979 cc (304 cid), il rollbar, il differenziale Trac-Lok, i cerchi in lega American Racing con pneumatici H78x15, la piastra di protezione al serbatoio, amperometro e manometro olio, la panchetta posteriore, i codolini ai passaruota, la palpebra superiore della plancia imbottita, la ruota di scorta fissata posteriormente, le decals ecc. In realtà molti sono accessori a pagamento di fatto obbligatori. Le livree a catalogo sono Renegade Yellow, Orange e Plum.
Seller
DealerAutoelite Sas
Ufficio Commerciale e Vendite
Opens soon
Opens at 14:00
ContactEnrico - Garbelli Roberto
- VAT deductible
- Dealer price